venerdì 10 agosto 2007

Approccio cognitivo al brainstorming

Aspetti cognitivi del brainstorming

Analisi degli aspetti cognitivi e sociali in grado di influenzare la sinergia di gruppo


Presumibilmente, se il gruppo sviluppa sentimenti competitivi ed un’attenzione agli alti livelli delle performance, può comparire un aumento di produttività e qualità (Paulus, Larely, Putman, Leggett, & Roland, 1996) ovvero il gruppo sarà motivato al proprio miglioramento. L’esposizione a modelli produttivi, potrebbe essere uno dei modi per sollecitare questo miglioramento (Kramer e coll., 2001). Inoltre, è stato dimostrato come, anche la competizione intergruppo, possa migliorare la performance del brainstorming di gruppo (Coskun, 2000).
Sono stati proposti molti modelli cognitivi, per spiegare e descrivere il processo cognitivo che avviene durante il brainstorming (Dogosh, Paulus, Roland, & Yang, 2000; Nijstad, Diehl, & Stroebe,in stampa; Paulus e collaboratori, in stampa).
In generale si assume che l’esposizione alle idee degli altri possa aumentare il processo associativo che conduce alla creatività ideativa, la discussione di idee con altri, l’ampiezza delle categorie ideative, e la qualità delle idee (Larey & Paulus, 1999). Ciò che risulta fondamentale per i membri del gruppo sembra essere la possibilità di processare le idee di altri membri, fornendo un importante input al processo cognitivo individuale.
Alcune tecniche che sembrano essere utili per ottimizzare il brainstorming sono:
- fornire brevi pause durante la sessione di brainstorming per riflettere sulle idee condivise;
- strutturare il processo di condivisione delle idee attraverso la focalizzazione su un aspetto del problema alla volta;
- alternare brainstorming individuale con quello di gruppo (Paulus, in stampa).
La condivisione di idee risulta maggiormente produttiva se le conoscenze di base dei membri sono complementari (Diehl & Stroebe, 1987). Anche se i conflitti emotivi presenti nei gruppi e le difficoltà a comprendere idee altrui potrebbero limitare i benefici della complementarietà cognitiva (Milliken, Bartel, & Kurtzberg, 2003).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

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