mercoledì 13 giugno 2007

Pensiero Divergente in gruppo

Il pensiero divergente è una modalità di pensiero che si identifica come principale responsabile della creatività; esso si manifesta attraverso un'elaborazione cognitiva non usuale di alcuni elementi o in una ricollocazione, alla luce di nuovi frame sematici ,dei medesi.


Da quando Guilford (1959) ha identificato il pensiero divergente come principale responsabile della produzione creativa (Guilford, 1959; Torrance, 1969), in molti hanno ritenuto di doverlo considerare come la chiave di lettura dei processi creativi anche all’interno dei gruppi. In questi ultimi, il pensiero divergente si identifica considerando il numero di prospettive e di alternative prodotte ed il grado con il quale i membri condividono informazioni uniche.Sebbene sia possibile per una persona avere numerose prospettive riguardo ad un problema, una più ampia gamma di prospettive emerge in presenza di una serie di persone che riflettono e si interrogano sul medesimo problema, valutandolo da differenti angolature e da differenti background.Molte ricerche hanno dimostrato che un dissenso autentico ha molto più successo nel generare coinvolgimento cognitivo e soluzioni a problemi di elevata difficoltà essenziali per raggiungere esiti creativi (Milliken, F.,J., Bartel,C.,A., Kurtzberg, T.R., 2003).
Un altro modo in cui il pensiero divergente promuove la cognizione creativa è nel grado in cui un lavoro di gruppo considera alternative multiple prima di raggiungere una decisione od un corso di azioni (Hackman, 1987, 1990). Questo punto è particolarmente critico quando la performance è contingente alla decisione o produzione creativa. Teorizzatori sulla creatività sono d’accordo sul fatto che questo tipo di pensiero divergente, spesso manifestato in attività di brainstorming, è una fase critica del processo creativo (Paulus & Yang, 2000; Thorn, 1987).

mercoledì 6 giugno 2007

Creazione di Idee in Gruppo

...Le regole fondamentali del brainstorming...
Il brainstorming è una tecnica ideata da Osborn, per cercare di stimolare la produzione di idee in gruppo. Si origina dalla considerazione secondo cui più "cervelli" sono meglio di uno solo;quindi maggiori conoscenze dovrebbero portare a maggiore produttività.

Il brainstorming è la principale tecnica di Problem Solving utilizzata da consulenti, manager, psicologi.
L'idea del brainstorming è da attribuire ad Alex Osborn che fin dagli anni '30 dello scorso secolo applicò tale procedimento in campo aziendale. Il brainstorming di gruppo (Osborn, 1957), ha la funzione di lasciar produrre liberamente al gruppo il più alto numero di idee senza alcun condizionamento.
Le quattro regole fondamentali del brainstorming, identificate dallo stesso Osborn, sono:
1.Le critiche non sono concesse.
2.Il pensiero libero è ben accetto e ricercato in tale attività.
3. Si ricerca la quantità. Più grande è il numero di idee prodotte, maggiore sarà la probabilità di trovarne di vincenti.
4.Si ricercano combinazioni e miglioramenti. Oltre a contribuire con proprie idee, i partecipanti dovrebbero suggerire come le idee altrui possano essere combinate in una nuova (Osborn, 1953, 300-301).
Una personale analisi a posteriori ha messo in evidenza come non sempre la quantità sia garante di una qualità superiore rispetto ad una produzione più contenuta individualmente; ciò che però fa la differenza è che il confronto di opinioni e background culturali.Alcune ricerche riguardo ai processi di minore influenza hanno dimostrato, ad esempio, che confrontando gruppi che condividono identiche prospettive, con gruppi aventi almeno due differenti prospettive, questi ultimi producono maggiore originalità (Van Dyne & Saavedra, 1996), più complessità (Gruenfeld, 1995), maggiore innovazione (De Dreu & West, 2001; Nemeth,1986), e qualità (Brown, & Rogers, 2001).

martedì 5 giugno 2007

LA CREATIVITA'

...Alla ricerca della creatività..
In questo spazio vengono presentate alcune delle definizioni più auterevoli del concetto di creatività; gli psicologi utilizzano categorie mentali per poter identificare meglio dove collocare la creatività all'interno di un processo e come relazionarla al mondo circostante.

Gli psicologi, nel definire la creatività, tendono ad identificarla come un elemento caratterizzante rispetto ad altri attributi umani; in particolare, rispetto all’ intelligenza, essa viene riconosciuta come produzione del nuovo.
Getzels e Jackson (1962) definiscono la creatività come “capacità di formare nuove combinazioni”; per Taylor (1959) essa è “quel processo che dà un nuovo prodotto”; per Bruner (1962) è la “produzione di ciò che genera efficace sorpresa”; infine per Rogers (1954) il “processo creativo consiste nell’emergere di un nuovo prodotto relazionale, che nasce da un lato dall’unità dell’individuo e dall’altro dall’unità dei materiali, degli eventi e delle circostanze della sua vita”.

-Bruner, J.S., 1962, The condition of creativity. In Gruber, H.E., Terrel, G., e Wertheimer, M., Contemporary approaches to creative thinking. New York, Arthon Press.
-Getzels, J.W., Jackson, P.W., 1962, Creativity and intelligence. New York : Wiley and Sons.
-Rogers, C.R.,1954, Toward a theory of creativity. Review of general semantic,(11),249-260.

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